
Old school
Attualmente disponiamo di tecnologie che venti anni fa non potevamo neppure immaginare,i telefonini,i computer lettori mp3 e tutto ciò che riguarda il multimediale che va a pari passo con la telecomunicazione e non solo. Ricordando , assieme agli amici ,che come me hanno dedicato tutta la vita (e i risparmi)alla musica in ciò che abbracciava tutte le macchine che abbiamo posseduto dagli anni 80 fino ad oggi, credetemi,sono veramente tante. La passione ha portato le nostre mani nelle più prestigiose chitarre elettriche e acustiche e midi. Il MIDI (acronimo di Musical Instruments Digital Interface)è stato il nostro maestro,grazie al midi abbiamo avuto modo di dare vita alle nostre composizioni musicali e,ciò significava avere una semplice tastiera purché midi? Nooo!! Purtroppo la nostra totale assenza di superficialità doveva sempre e comunque cercare il “pelo nell’uovo”. La tastiera o la drum machine doveva avere delle caratteristiche che andavano oltre il portafogli del comune mortale,le 8 uscite separate per avere il controllo indipendente dei suoni tramite il mixer , il sequencer a 8 tracce multitimbrico a 16 parti e non ne bastava una sola e infine ci si puntavano gli occhi sulla tastiera migliore della nostra in possesso ad amico o conoscente, ci si proponevano gli scambi alla pari o permuta più conguaglio per avere quella macchina che aveva i suoni migliori. Poi si utilizzavano i sequencer indipendenti a 8 e 16 tracce per registrare tutte le sequenze midi e riprodurre tutte le 16 parti ma le uscite separate erano al massimo 8 e quindi ci dovevamo munire di due macchine gemelle per avere un remix di 16 piste Quanti soldi e quanto tempo per imparare l’utilizzo dei sequencer poi finalmente arriva il meticoloso Atari che ha sfornato il computer dedicato al MIDI ,i tempi cominciavano a cambiare , il protocollo midi cominciava ad evolversi e i sequencers non li voleva più nessuno. Ovviamente non dimentichiamoci dei mixer dei registratori multitraccia , dei multieffetti monitors e microfoni. Riguardo Il mixer, la scelta era ampia e relativamente economica se si parlava ovviamente di un semplice miscelatore a 8 canali per piccoli impianti audio,ma se uno voleva organizzarsi un mixer da studio con doppi parametrici ,mandate effetti, direct out, almeno 16 canali, gruppi,sub gruppi,e sopratutto basso rumore,la cosa cominciava a farsi complicata in termini di portafogli, e bisognava sapere a cosa uno doveva rinunciare per avere una macchina del genere,in pratica privare il proprio studio di qualche strumento per poterne acquistare un altro. Il registratore: visto quanto costavano,ci siamo voluti comprare i 4 tracce a cassette,poi sostituito con un altro 4 tracce a cassette,infine siamo riusciti ad accaparrarci il registratore a 8 tracce sempre a cassette e la nostra buona e vecchia piastra di registrazione per il master (Prima però utilizzavamo 2 piastre di registrazione come registratore multitraccia,vi lascio immaginare il fruscio,un soffio da uragano)Poi il salto di qualità il registratore a bobine a 8 tracce con un registratore a bobine a 2 tracce per il master. Riguardo ai processori effetti ,abbiamo avuto il meglio che il mercato ha sfornato ,Alesis,Yamaha,Digitech,Tc Electronics,Lexicon,Korg,Roland e molto di più,quindi via a modificare gli algoritmi per ottenere gli effetti desiderati,che smanettamento. Riguardo a monitors nearfield e riascolti, oltre alle classiche Yamaha Ns10 e Tannoy system,abbiamo realizzato e ascoltato i nostri mix con tutto ciò che il nostro portafogli ci permetteva ma abbiamo sempre tenuto questi standard :Ns10 e Tannoy .Per i microfoni siamo riusciti ad avere addirittura il Neumann U87 ma prima di allora di microfoni ce ne sono passati a casse. Queste parole descrivono in breve la mia esperienza con la strumentazione utilizzata nell’arco di questi anni ma,per quanto riguarda un outboard tutto analogico si intende,comprese le mie apparizioni live come chitarrista e come tecnico da studio e da palco,hanno contribuito a farmi crescere professionalmente e non finisce qui perché quando la tecnologia ha tirato fuori nuove apparecchiature, sia io che tutti gli amici coinvolti un questa splendida avventura nel mondo della registrazione,ci siamo per forza dovuti adeguare. Mai sentito parlare di Adat (acronimo di Alesis Digital Audio Tape),il registratore digitale a cassette svhs dotato di 8 in\out analogici e 8 in\out ottici toslink caratterizzando il protocollo Adat permettendo il trasferimento audio di 8 canali in ingresso e 8 in uscita attraverso due cavi ottici,ne avevo acquistato uno ma ,non essendo dotato di interfaccia Midi,purtroppo non era possibile interfacciarlo con un sequencer,a meno che ,uno non rinunciava a una traccia audio e con l’ausilio di un sincronizzatore in grado di generare il codice FSK per poter pilottare il midi. Finalmente ,oggi il computer ha raggiunto funzionalità in molteplici applicazioni,dalla registrazione multitraccia al sintetizzatore virtuale,i costi sono stati abbattuti dalla continua evoluzione e noi tutti continuiamo a lavorare,imparare e attrezzarci con la stessa energia di quei tempi ormai passati dove,grazie a quei tempi noi siamo cresciuti e poter dire di aver vissuto il cambiamento tra l’era analogica e l’attuale mondo del digitale e aver toccato con mano quelle apparecchiature ormai “vintage”,esserci stati mentre nasceva il midi e spero che l’evoluzione almeno nel campo musicale si fermi qui altrimenti la creatività dell’uomo si riduce alla portata del mouse o della tastiera del computer,per ora ci siamo disabituati ad usare la penna per scrivere , chissà quale altra abitudine in futuro rischiamo di perdere, Penso che possa bastare.